a cura di Antonello Tolve
da 29 Giugno al 20 Settembre 2018
WOMEN non è una mostra declinata al femminile che segue un ipotetico fil rose né tantomeno un progetto teso a riscattare il ruolo sociale di una pagina artistica maltrattata o marginalizzata dall’incuria e dalla poco intelligente curiosità critica, piuttosto uno sguardo su ventotto voci italiane (di ieri e di oggi) che saltano il fosso dell’arte detta assurdamente “al femminile” per dar vita a progetti polimaterici, a opere sconfinanti, a apparecchiature la cui plasticità registra l’esistente utilizzando tutti gli strumenti tecnologici attuali. Si tratta infatti di un focus su artiste di grande spessore, su personalità dirompenti, su professioniste eccezionali la cui sensibilità, la cui ricerca e il cui potere magnetico va al di là della semplicistica etichetta “di genere” – «l’artista non è uomo né donna ma una persona senza età, senza nazionalità: appartiene al mondo» ha evidenziato in tempi non sospetti Tomaso Binga – per disegnare un itinerario che indaga tematiche forti come l’infanzia, l’identità e l’alterità, il rapporto con il corpo, le avversità di popolazioni piegate dalla guerra o l’assenza di comunicazione nel panorama attuale.
Mediante un dialogo transgenerazionale tra dieci nomi storici dell’arte (Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Betty Danon, Maria Lai, Ketty La Rocca, Patrizia Molinari, Verita Monselles, Elisa Montessori, Suzanne Santoro) e diciotto brillanti figure di più recente generazione (Sabina Alessi, Elena Bellantoni, Veronica Bisesti, Federica D’Ambrosio, Federica Di Carlo, Mariana Ferrato, Rossella Ghezzi, Claudia Giannuli, Isabella Leandri, Annalisa Macagnino, Grace Menach, Teresa Marasca, Marina Mentoni, Deborah Napolitano, Maria Elisabetta Novello, Francesca Pasquali, Chiara Passa, Annarita Scivittaro), la mostra restituisce ambienti fluidi, legati da una vivace versatilità che è in grado di porre mano a linguaggi differenti per raccontare i luoghi della vita, per indicare l’inquieta via d’accesso alla comprensione di un mondo che si presenta, oggi più che mai, come assieme babelico e caotico, come revival neoeclettico di pastiches stilistici, come vistoso sintomo della profonda crisi dell’essere umano contemporaneo. Le ventotto artiste selezionate (provenienti dal mondo della poesia, della letteratura, della performance, della pittura, della scultura, della videoarte e da altri saperi) restituiscono infatti un clima teso a divaricare lo spazio del singolo orizzonte verbale per favorire un cannibalismo lessicologico mediante il quale resistere al terrore, combattere le avversità, costruire l’isola (forse felice) del presente.
Mostra Collettiva
Carla Accardi