a cura di Antonello Tolve
dal 29 Novembre 2014 al 9 Gennaio 2015
L'Accademia di Belle Arti di Macerata è lieta di annunciare Vettor Pisani. Notturno e Mattutino, prima mostra di una fitta stagione espositiva che si terrà negli spazi della GAM – Galleria dell'Accademia di Macerata, in Piazza Vittorio Veneto 7, dal 29 novembre 2014 al 09 gennaio 2015, dedicata ad uno degli artisti più significativi del secondo Novecento, ad un artista speciale e vitale che ha saputo mettere a dieta la critica e che ha inventato un nuovo modo, intenso e concreto, di fare teoria.
Segnata da un dispositivo creativo che mette a nudo la realtà, che ironizza sulla storia e ferisce il senso comune per creare un percorso anomalo dell'arte che si nutre di echi massonici e rosacrociani, di riferimenti simbolisti, filosofici, psicanalitici e magici, la parabola estetica messa in campo da Vettor Pisani muove da un comportamento alternativo dell'arte che scardina, disarciona, traveste e investe di nuovo senso le cose. I
suoi sono sguardi tradotti in visioni, rappresentazioni trasformate in epifanie, in rivelazioni, in apparizioni di esseri, di cose, di forme lontane o vicine nel tempo. Erotiche ed esotiche, sensuali, satiriche e passionali, oniriche e provocatorie, chimiche e comiche, le opere di Pisani delineano uno scenario che oscilla tra l'originale e l'originario per creare un «discorso critico affidato alle immagini» (Menna), una «opera come critica» che «colpisce l'arte servendosi dell'arte» (Calvesi).
Muovendo da queste indicazioni e da un momento intimo della sua produzione, la mostra Vettor Pisani. Notturno e Mattutino organizzata negli spazi della Galleria dell'Accademia di Macerata, realizzata grazie al sostegno di Mimma Pisani e di Massimiliano e Stefania Chialastri, propone un ventaglio di lavori che evidenziano la freschezza del disegno e di un pensiero volto ad indagare il mondo della vita e quello, altrettanto irrequieto, di un territorio che appartiene all'ombra, all'assenza, alla sospensione, all'enigma, al mistero delle cose. Con Vettor Pisani. Notturno e Mattutino l'Accademia vuole raccontare così, attraverso
una serie di disegni e sculture esemplari lo scenario, l'aspetto profondo ed eccezionale di Vettor Pisani. Si tratta dunque di una mostra intima che, se da una parte mette in luce, attraverso il titolo, le ore privilegiate da Pisani (da un uomo che amava lavorare, appunto, in atmosfere antelucane), dall'altra propone un ventaglio di opere che rappresentano la generosità, l'entusiasmo e la vitalità di un artista speciale.
Vettor Pisani
Artista totale, Vettor Pisani nasce a Bari nel 1935, anche se ha sempre giocato sulla propria origine per creare una sorta di biografia ad arte – «figlio di un ufficiale della Marina e di una ballerina dello strip-tease nasce a Napoli nel 1934» si legge in una presentazione del 1985, «architetto e muratore, Rosacroce: diciottesimo grado dello scozzesismo è nato nell'Isola d'Ischia», fa scrivere in un catalogo del 1991 realizzato in occasione della mostra Trenta anni di avanguardie romane.
Nel 1970 si trasferisce a Roma dove tiene Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp, la sua prima mostra personale presso la Galleria La Salita che pone l'artista al centro del dibattito artistico e critico del momento. Sin dal questo suo primo ingresso pubblico l'artista conquista la critica d'arte nazionale (nel '70 vince, tra l'altro, la seconda edizione del Premio Nazionale Pino Pascali conferito dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma) mostrando progetti straordinari, strazianti,
catastrofici, dissacranti – Suzanne in uno stampo di cioccolato (ossia la testa della Venere di Milo in cioccolata), Carne umana macinata (carne macinata avvolta in plastica trasparente) e Giavellotto per un eroe da camera ne sono alcuni esempi brillanti.
Nel triennio 1971-1973 Pisani partecipa, accanto all'invito per Documenta 5 diretta da Harald Szeemann, a due mostre collettive esemplari curate da Achille Bonito Oliva che disegnano il panorama artistico del momento (Vitalità del negativo nell'arte italiana e Contemporanea Arte 1973-1955) e nel 1975 presenta, negli spazi della Galleria Sperone di Roma, l'azione Il coniglio non ama Joseph Beuys dove la lezione di storia dell'arte sussurrata alla lepre morta crolla in un'analisi critica radicale. Nel 1976, invitato alla 37. Biennale di Venezia, apre le danze ad un progetto, Theatrum, che annuncia un ciclo di lavori – Il Teatro di Edipo, il Teatro della Vergine, l'Isola Azzurra, Il Teatro della Sfinge, Il Teatro di Cristallo – prolungati lungo
tutto il corso della sua carriera artistica in cui l'opera diventa «la maniera e la misura umana di oscillare tra la presenza della domanda e l'assenza della risposta» (Bonito Oliva). Ricca di riferimenti alla tradizione della storia dell'arte e della cultura, la sua attività è caratterizzata da richiami all'esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, ad una forma di teatro comico-didattico e a un regressum in utero che conduce costantemente al tema del labirinto. Oltre alla Biennale di Venezia del 1972, Pisani partecipa alle Biennali del 1976, 1978, 1984, 1986, 1990, 1993, 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986, 1992 e a mostre come Italian Art Now: an american Perspective al Guggenheim Museum di New York (1982), Arte Italiana 1960-1982 alla Hayward Gallery di Londra (1982), Terrae Motus e Terrae Motus 2 a Villa Campolieto ad Ercolano (1986), Beuys zu Ehren alla Stadtische Galerie in Lenbachhaus di Monaco (1986), Mythos Italien al Bayerische Staatsgemaeldesammlungen di Monaco (1988). Nel 1982 il Museum Folkwang di Essen ha dedicato all'artista una mostra antologica seguita da quelle organizzate nel 1990 a Valencia e dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992. Nel 1997 è presente alla mostra Pittura italiana da Collezioni Italiane presso il Castello di Rivoli. Nel 2005 partecipa con tre opere alla mostra Il
Bello e le bestie. Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito all'immaginario scientifico presso il MART di Rovereto e, nel 2007, con L'Isola interiore. Isolamenti e Follia, a cura di A. Bonito Oliva, partecipa, con un evento collaterale, alla Biennale di Venezia.
Nel 2009 partecipa con l'opera Concerto invisibile di Gino De Dominicis alla mostra di apertura della Fondazione Galleria Civica di Trento e con Venere di Cioccolato alla mostra Inganni ad arte. Meraviglie del trompe l'oeil dall'antichità al contemporaneo a Palazzo Strozzi di Firenze. Nel 2012, dopo la sua scomparsa, il MACRO di Roma gli dedica un omaggio riproponendo alcuni dei lavori che lo imposero all'attenzione internazionale tra il 1970 e il 1980. Nel 2013 il museo MADRE di Napoli organizza, a cura di A. Viliani e E. Viola, la prima e più ampia retrospettiva sul suo lavoro dal titolo EROICA / ANTIEROICA: una retrospettiva.