Sante Monachesi

FUTURAGRÀ

a cura di Antonello Tolve

dal 15 Aprile al 16 Maggio 2016

L'Accademia di Belle Arti di Macerata è lieta di annunciare una retrospettiva dedicata aSante Monachesi, che si terrà negli spazi della GABA.MC –Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Macerata,in Piazza Vittorio Veneto 7, curata daAntonello Tolve eMarianne Wild, e con il coordinamento scientifico di Nicola Maria Martino, Donatella Monachesi e Silvio Pasquarelli.
Dedicata all'ampio spettro creativo del maestro nato a Macerata nel 1910, la mostra offre una selezione di opere che mostrano oltre ad uno spessore culturale internazionale, anche un'attitudine riflessiva legata al movimento dell'opera, alla sua continua metamorfosi determinata dall'ambiente, al suo divenire azione nello spazio della vita.
Nel 1932, Sante Monachesi crea con Bruno Tano ed altri ilGruppo futurista Umberto Boccioni, Movimento futurista delle Marche.Nel dicembre dello stesso anno il Futurismo a Macerata mette radici più solide: viene costituito ilGruppo Futurista che prenderà il nome di Boccioni. È l'inizio di una vorticosa attività nel campo della pittura, della scultura, della grafica, della pubblicità, del cinema, che per oltre un decennio vedrà i membri del gruppo maceratese – Sante Monachesi, Bruno Tano ed altri – animare la scena artistica dell'intera regione tanto da essere promossi sul campo da Marinetti da«gruppo maceratese» a«gruppo marchigiano». Via via il gruppo si allarga. Molti giovani artisti sviluppano prevalentemente le loro linee di ricerca nell'ambito dell'aeropittura in tutte le sue declinazioni e alcuni di loro avranno occasione di esporre opere alle quadriennali romane, alle biennali di Venezia, a Torino, Roma, Parigi, Berlino New York.
Monachesi e Ivo Pannaggi furono sempre amici,erano amici da Macerata e lo sono rimasti sempre, poi a Roma e dopo il trasferimento di Pannaggi in Norvegia rimasero sempre in contatto.
Sin da giovanissimo Monachesi si avvicina alla scultura. L'intensità, l'accelerazione, l'accrescimento di vitalità, tutto spinto al parossismo, al color bianco, al momento di fusione: ecco ciò che sempre è stato sovranamente a cuore al grande Monachesi. Un'arte che eserciti un'azione di violento coinvolgimento emotivo sull'osservatore. Valgano per tutte tra il 1929 e il 1933 i titoli delle sue sculture spiraliche, precluso, dittatore, relazioni plastiche.
Partendo da una serie di esperienze legate all'areopittura e di allumini a luce mobile che evidenziano il profondo legame con il Futurismo e con Filippo Tommaso Marinetti, ad alcuni importanti lavori degli anni Quaranta e Cinquanta – Parigi, le sue vedute, i suoi muri ciechi, i suoi fiori e le sue Clownesses – campionature visive che si compenetrano tra loro grazie ad una costante ricerca d'infinito, i climi e le ricerche di un intellettuale la cui intelligenza non ha mai smesso di stupire. In mostra due perspex che rappresentano il segnoagrà sono testimonianza di una manovra che porta l'artista a fondare nei primissimi anni Sessanta il MovimentoAgrà,frutto d'una forte aspirazione ad unmondo senza peso e senza gravità, «un mondo limpido, trasparente e rarefatto come la luce, un mondo nel quale si sia leggeri come l'aria epperciò si possa volare nello spazio, godendo della stessa agravitazionalità degli astronauti durante i voli spaziali». Sfilano, poi,alcunevele adriatiche che non solo si gonfiano con i venti degli anni Settanta, ma spingono lo spettatore verso tutta una serie di immagini permeate di cultura, dove il gesto polemico e la creazione plastica si fondono insieme per evidenziare la libertà di anticipatore straordinario.

Sante Monachesi

Sante Monachesi nasce a Macerata nel 1910. Terminati gli studi all'Istituto d'Arte di Macerata si trasferisce a Roma dove frequenta il corso di Scenografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il volume di BoccioniPittura e scultura futuriste ispira la sua produzione artistica degli anni '30 e crea l'Extra Plastica Futurista Aerodinamica con le strutturespiraliche ediagonali in pittura e scultura.Nel 1932 è tra i fondatori delGruppo Futurista Marchigiano Umberto Boccioni, Futuristi nelle Marche, con Bruno Tano ed altri artisti. Nel 1934 in occasione delle onoranze di G. Leopardi nell'Esposizione d'arte antica e moderna a Recanati la sua prima personale di pittura e scultura nello stesso anno. È l'inizio di un intenso ritmo espositivo che vede Monachesi partecipare alle principali manifestazioni del terzo decennio sia in Italia che all'estero. Nel 1937 partecipa all'Esposizione Universale di Parigi con l'operaLa gran luce. Nel 1938 espone un'opera di aeropitturaLa grande volta all'Esposizione nell'Art Department della Columbia University di New York e nello stesso anno alla XXI Biennale di Venezia. Nel 1939 espone alla III Quadriennale di Roma, con la presentazione di F. T. Marinetti. Dopo l'esperienza futurista proietta la sua ricerca nella elaborazione di una poetica figurativa attraverso larghi piani cromatici e sintetiche profilature che caratterizzano la sua pittura negli anni '40 e '50. Sono di questo periodo i temi pittorici più noti di Monachesi, ispirati anche al suo soggiorno a Parigi nel dopoguerra;come leParigi iMuri ciechi i Fiori e leClownesses. Partecipa nel '43 alla IV Quadriennale di Roma. Nel '45, sempre a Roma, insieme a de Chirico e Mafai espone alla galleria San Bernardo. Partecipa nel 1946 alla mostra del gruppo neocubistaCorpora, Fazzini, Guttuso, Monachesi, Turcato presso la galleria del Secolo di Roma. Nel '50 partecipa alla XXV Biennale di Venezia, mentre viene presentata a Parigi alla galleria Silvagni la seconda personaleLe nouvelles Peintures de Monachesi. Nel 1951 è presente alla VI Quadriennale di Roma. È ancora presente alle Biennali di Venezia del 1954 e del 1956. Nel 1952 vince il premio del Presidente della Repubblica al Premio Michetti (Francavilla al mare) e nel 1954 il Premio Michetti. Sempre interessato alla ricerca, disponibile a nuove avventure estetiche e ispirato dai nuovi materiali plastici Monachesi realizza negli anni '60 le sculture in gommapiuma ed in polimetilmetacrilato. In sintonia con queste nuove scoperte sulla materia e sulla energia attraverso, anche, la conquista dello spazio e lo sconvolgimento dell'agravitazionalità fonda nel 1964 il movimentoAgravitazionalee stila ilI° Manifesto Agrà. Un movimento in cui l'utopia diventa credibile espressione estetica e si concretizza nella levità delle forme con le opere in evelpiuma. Attraverso la scultura in evelpiumaLegare e sciogliere Monachesi creaL'extra Plastica Agrà dell'epoca Agravitazionale. Questa innovativa esperienza è documentata da importanti e numerose mostre, come: le opere in Evelpiuma che furono esposte nel 1965 alla Triennale dell'Adriatico (Civitanova Marche, Palazzo delle Esposizioni) e a Roma alla Galleria l'Astrolabio. Nel 1969 espone le sue opere in perspex a Caorle nella RassegnaNuovi Materiali e Nuove Tecniche, e alla Biennale Internazionale d'Arte di Lignano in Avanguardia di Monachesi 1930-.1969. Nel 1977 è a Siena con la mostra antologica Un fatto nuovo (Palazzo Patrizi) e, sempre nello stesso anno, a Jesolo conL'evelpiuma e l'universo Agrà di Monachesi. Nel 1979 unamostra e un convegno,Legare e sciogliere. L'universo Agrà di Monachesi, è con Franco Basaglia a Parigi, nella Cappella della Sorbona. Dal 1960 Monachesi è docente di Decorazione all'Accademia di Belle Arti di Roma. La sua lunga carriera artistica è testimoniata da importanti ed approfonditi contributi critici e da numerose mostre in Italia e all'estero. Dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1991, numerose esposizione sono state allestite oltre che in Italia in sedi internazionali. Tra queste si ricordano quella di Roma (Palazzo delle Esposizioni e Galleria Nazionale d'Arte Moderna), di Milano (Museo della Permanente), di Parigi (Centre Georges Pompidou), di Londra, Barcellona, Monaco, New York, Washington D.C, Ottawa, Tokyo. Dal 2001 le sue opere sono presenti a Roma al Ministero degli Affari Esteri nella collezione Artisti Italiani del XX Secolo alla Farnesina. Sempre per l'iniziativa del Ministero degli Affari Esteri la sua opera è presente nella mostra itineranteViaggio nell'arte Italiana 1950-1980. Cento opere della Collezione Farnesina. Tra le numerose mostre organizzate negli ultimi tempi si ricordanoMonachesi. Perspex ed Evelpiuma
1959-1969 (Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma 2006) a cura di M. V. Marini Clarelli e M. Gargiulo, l'importante collettiva1945-1949.Repartir à zéro, comme si la peinture n'avait jamais existé (Musee des beaux-art de Lyon, 2008) a cura di E. de Chasey e S. Ramond,Sante Monachesi. Silenzio Agravitazionale (Galleria d'Arte il Saggiatore, Roma 2009 – Primaverile ARGAM). Nell'anniversario dai cento anni dalla nascita il Museo Fondazione Roma gli dedica una importante antologica a cura di S. Papetti, L. Monachesi e D. Monachesi, con cento opere più rappresentative del suo percorso artistico.Monachesi FururAgrà. Dalla parola al segno (Biblioteca Casanatense, Roma 2012), con i contributi critici di A. Greco, S. Pasquarelli, V. Quilici, E. Sassi e S. Severi, è una ulteriore rassegna sul suo poliedrico lavoro. Sante Monachesi, nel 1939 sposa l'artista Giselda Parisella (1916-1991) ed hanno due figlie, Luce e Donatella.Del suo ampio lavoro hanno scritto molti critici e intellettuali tra i quali Giulio Carlo Argan, Giorgio Bassani, Palma Bucarelli, Giorgio de Marchis, Giuseppe Marchiori, Antonio Marasco, Giuseppe Marotta, Filippo Tommaso Marinetti, Elverio Maurizi, Aldo Palazzesi, Franco Passoni, Leonardo Sinisgalli, Emilio Villa e Cesare Vivaldi.

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