A Charles Baudelaire ciò che piaceva di più a teatro era il lampadario: “Un bell’oggetto luminoso, cristallino, complicato, circolare e simmetrico. Il lampadario m’è parso sempre l’attore principale, visto attraverso il lato grande o piccolo del binocolo”.
Una confessione di insofferenza e disagio per il teatro a lui contemporaneo.
Confessione privata: non a caso affidata alle pagine del proprio diario. Baudelaire - grande poeta, pessimo drammaturgo - non sospettava di fornire al teatro uno dei modelli più potenti.
Quel bell’oggetto complicato è ciò che lo spettatore si trova davanti quando il teatro asseconda il proprio auspicabile destino.
In quel gioco di inquadrare dai due lati del binocolo è possibile esplorare la natura del lavoro a teatro: realizzare con le mani e la materia un’astrazione che prende corpo a distanza.
In ciò sta il senso luminoso e cristallino dell’insegnare e dell’apprendere un’arte che non prova alcun imbarazzo a essere ancella, consapevolmente razionale nel distillare anche la più folle delle follie.
Nati per delimitare lo spazio
della parola e dell’azione, i fondali, le quinte, le scene dipinte in voga tempo fa, hanno stabilito una volta per tutte l’essenza stessa non della scenografia ma del teatro stesso.
L’architettura che struttura il biennio specialistico prevede un itinerario suddiviso in quattro momenti (Analisi, Progetto, Laboratorio, Verifica).
Gli obiettivi formativi vertono sull’acquisizione di competenze creative e progettuali, capaci di intervenire nella complessità delle professioni legate al mondo del teatro e della scena.
Sarà sviluppata la padronanza dei linguaggi della scenografia ma anche la gestione della complessità che procede dal sapere (Analisi e Progetto) attraverso il fare (Laboratorio) e si conclude con il saper fare (Verifica), ovvero il momento dell’acquisizione delle competenze.
I quattro segmenti formativi si intendono in successione temporale per far sì che sia possibile la realizzazione di un’opera e, nel contempo, vengano soddisfatte le priorità della conoscenza.
L’obiettivo consiste nella capacità dello studente di inserirsi professionalmente nell’attuale sistema teatrale e nella costellazione di attività che ne derivano, quale risultato di un percorso didattico di alta specializzazione e di privilegiato conferimento di competenze.