Beni culturali e ambientali

Docente: Raffaella Fontanarossa
  • Frequenza: Obbligatoria
  • Tipologia: Teorico Pratico
  • Durata (ore): 45
  • Crediti Formativi: 6
  • Livello: Quinquennio
RIFERIMENTI PER LA DIDATTICA A DISTANZA
in preparazione
OBIETTIVI

Acquisire gli strumenti del percorso culturale e critico che, dalle prime definizioni del concetto di “beni culturali d’interesse storico, archeologico, artistico, ambientale, archivistico, librario, etc.” è oggi confluito nella definizione di «bene che costituisca testimonianza materiale avente valore di civiltà».

PROGRAMMA

Il corso si propone di fornire una conoscenza d’insieme sul tema dei Beni culturali e ambientali in una prospettiva pluridisciplinare, storica, culturale e giuridica che, pur mantenendo una particolare attenzione alla situazione italiana, sviluppa un’ottica comparativa e quindi globale.

Dei concetti cardine verrà presa in esame la semantica, la loro trasformazione nel tempo e in contesti linguistici diversi. Monumento, “cose antiche”, bene culturale, patrimonio culturale e ambientale, ma anche heritage, Kulturerbe, queste e le altre parole chiave, saranno il filo conduttore del programma. Una particolare attenzione verrà inoltre data a come questi concetti si sono incardinati nelle aree geografiche ai nostri antipodi, per esempio in quelle orientali.  Viceversa si analizzerà come l’Occidente abbia a sua volta recepito la nozione di patrimonio intangibile o immateriale, i contesti i periodi storici che hanno favorito questi dialoghi culturali.

Una prima parte del corso, di carattere storico, si soffermerà su alcune forme embrionali di tutela e di conservazione del patrimonio, anche attraverso lo studio delle fonti.

Nella seconda parte si analizzerà la situazione normativa più recente e, naturalmente, quella in vigore. In questo ambito, la Costituzione -  il suo articolo 9 - e il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio saranno al centro di una serie di approfondimenti. 

Un focus, infine, sarà dedicato al tema del censimento del patrimonio culturale e ambientale. Dalle prime leggi sulla necessità di fornire “elenchi” dei beni culturali, alle campagne di inventariazione e di catalogazione. Gli standard catalografici, i relativi vocabolari terminologici e i sistemi d digitalizzazione, saranno oggetto di alcune lezioni a carattere seminariale. 

TESTI DI RIFERIMENTO

  • Tosco, I beni culturali. Storia, tutela e valorizzazione, Bologna, il Mulino, 2014 e ss. edd.
  • Maria Letizia Mancinelli, Gli standard catalografici dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazionein Roberta Tucci, Le voci, le opere e le cose. La catalogazione dei beni culturali demoetnoantropologici, Roma, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 2018, pp. 279-302.

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE

L’esame finale è orale e prevede una valutazione in trentesimi.

L’esame di svolgerà attraverso colloqui individuali. Lo studente dovrà dimostrare di aver acquisito il linguaggio proprio della disciplina e di averne compreso la metodologia e l’evoluzione. Le domande verteranno sui libri indicati nella bibliografia e sugli appunti delle lezioni.

Gli studenti che durante l’esame dimostreranno, tramite elaborazione personale dei temi proposti e abilità nell’esposizione degli stessi, di aver assimilato gli obiettivi didattici esposti, otterranno un punteggio elevato. Gli altri studenti che daranno prova di aver acquisito i principali contenuti e strumenti propri della disciplina e che li esporranno con un eloquio meno puntuale supereranno comunque l’esame. Gli studenti che durante il colloquio non sapranno articolare i contenuti del corso, né dare conto della bibliografia proposta, non supereranno l’esame.

Inoltre:

  • la dimostrazione del possesso di una visione organica dei temi affrontati a lezione o all’interno dei testi d’esame congiunta alla loro utilizzazione critica, di una padronanza espressiva e del linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza (28-30);
  • la conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, scarsa capacità di sintesi e di analisi e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni discrete (23-27);
  • lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d’esame - condurranno a voti che non supereranno la sufficienza (18-22).
  • lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all’interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso non potranno che essere valutati negativamente.

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