Il corso si articola in forma teorica e proposte di esercitazioni e di discussioni in classe, e delinea una possibile grammatica dell’allestimento, non dogmatica e volutamente contraddittoria, mettendo al centro di ogni riflessione l’immagine di una stanza ideale, che di lezione in lezione viene scomposta in ognuno dei suoi elementi costitutivi: pareti, pavimento, soffitto, angolo.
Le lezioni sono dunque incentrate sul muro come pagina bianca, come spaziatura, cesura o lacuna, come semplice supporto, o, al contrario, come spazio inglobato all’interno dell’opera, o vero e proprio medium; su cornici e basamenti come spazi di pertinenza dell’opera bidimensionale e tridimensionale; sulla scomparsa delle cornici e dei basamenti; sul pavimento come luogo dell’incontro e dello scambio tra opera e corpo dello spettatore, e tra autore e spettatore; sul soffitto e sulla molteplicità di punti di vista dello spettatore, sul soffitto come dimensione infinita o, al contrario, come minaccia.
Il corso prevede quattro esercitazioni pratiche che vengono proposte e discusse in classe e costituiscono oggetto di discussione d’esame.
Per l’esame ogni studentessa/studente è invitato a 1) ripercorrere attraverso le immagini e gli appunti presi in classe il percorso di temi e pensieri svolti durante le lezioni teoriche 2) Presentare, analizzare e discutere le esercitazioni svolte in classe.