Giancarlo Politi

Giancarlo Politi

Giancarlo Politi
Giancarlo Politi Protagonista tra i più significativi delle vicende dell’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni, Giancarlo Politi (Trevi, 1937) è critico d’arte, editore, creatore di idee vincenti e di parabole riflessive legate alla poesia, alla prosa, all’arte del proprio tempo. Dopo una importante parentesi come poeta e come critico letterario sulle pagine del settimanale La Fiera Letteraria (in questo stesso periodo partecipa come esperto di poesia italiana al famigerato quiz Lascia o Raddoppia, che aveva già ospitato figure come John Cage e Filiberto Menna), nel 1967 Politi avvia a Roma un proprio progetto editoriale – «all’epoca insegnavo negli istituti d’arte nelle Marche» – per aprire un discorso esclusivo sul presente dell’arte e sulle sue presenze. Nasce così una pubblicazione bilingue chiamata Flash, trasformata poi in Flash Art, la prima rivista d’arte contemporanea in Italia la cui redazione, in via Fontana Livi, è luogo d’incontro e di dibattito, palestra di idee e «punto di aggregazione» di giovani leve come Kounellis, Mattiacci, Pascali, Schifano, Festa. Nel 1970, Politi sposta la sede della rivista a Milano e nel 1973 istituisce la Giancarlo Politi Editore, che dal ’75 inizia a pubblicare Art Diary, definito da Andy Warhol The Bible of the Art World. Nello stesso anno viene istituita una redazione americana, a New York, coordinata da Francesco Bonami. Nel 1978 crea, con Helena Kontova, Flash Art International che in breve diventa la rivista cult dell’arte contemporanea. Successivamente crea Flash Art Cina e Flash Art Russia che seppure di breve durata ebbero una influenza shock nei rispettivi paesi. Nel 1993 nasce da una intuizione di Politi il Trevi Flash Art Museum, che fino al suo scioglimento ospita importanti rassegne internazionali tra cui Medialismo (1993), Prima Linea (1994), Audience 0,01 (1994), Cose dell’altro mondo (1995), Ai confini della terra (1996), Generator (2010) e personali di Andreas Serrano (1998) e Mark Kostabi (2000), Vettor Pisani (2002) e Salvo (2003). Nel 2001, Giancarlo Politi avvia un progetto dedicato alle biennali senza budget, il cui primo evento, organizzato a Tirana, lascia il posto, dal 2003, alle sei edizioni della Biennale di Praga. Con uno sguardo attento a decifrare i fenomeni più esclusivi dell’arte contemporanea, Giancarlo Politi ha disegnato, negli anni, un itinerario intellettuale sempre più aperto alle giovani generazioni, con la passione di fare e con la consapevolezza di registrare, di catalogare il presente. La sua rubrica Lettere al direttore, in Flash Art Italia, divenne sin da subito molto popolare e seguitissima. La sua rivista è stata la prima, negli anni, a pubblicare le opere o a dedicare la propria copertina ad artisti come Marina Abramović, Vito Acconci, Matthew Barney, Vanessa Beecroft, Cecily Brown, Maurizio Cattelan, Francesco Clemente, Martin Creed, John Currin, Rineke Dijkstra, Peter Halley, Eberhard Havekost, Damien Hirst, Pierre Huyghe, Jeff Koons, Sherrie Levine, Sol LeWitt, Robert Longo, Paul McCarthy, Mariko Mori, Maurizio Nannucci, Shirin Neshat, Charles Ray, Pipilotti Rist, Matthew Ritchie, David Salle, Thomas Scheibitz, Rudolf Stingel, Francesco Vezzoli.
Per aver lavorato sempre, tra passione e ragione, con uno sguardo clinico 
capace di valutare e di scoprire i nuovi nomi dell'arte e della critica a lei dedicata.

Per aver costruito dialoghi e aver creato idee vincenti, aperte all'avanzare del nuovo nel suo farsi. 

Per aver creato un progetto esclusivo e aver attraversato i campi dell'arte con uno spirito 
volto a definire il presente e a guardare il futuro.
Foto di Sebastiano Sciacqua - Reiz Golemi

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