Edoardo Sanguineti, poeta, scrittore, critico e traduttore, nasce a Genova il 9 dicembre 1930. Il padre Giovanni, impiegato di banca, e la madre Giuseppina Cocchi, si trasferiscono a Torino quando Edoardo ha solo quattro anni.
Al piccolo in questo periodo viene diagnosticata una grave malattia cardiaca: la diagnosi si rivelerà poi sbagliata, tuttavia questo episodio non mancherà di condizionarlo a lungo. Dopo una pertosse, viene visitato da uno specialista che individua l'errore diagnostico del quale è vittima. Da quel momento in poi dovrà praticare molta attività fisica (ginnastica, bicicletta, tennis) per recuperare il tono muscolare. Intanto passa l'aspirazione di dedicarsi alla danza, rimpianto che lo accompagnerà per molti anni.
A Torino Edoardo cresce vicino a Luigi Cocchi: lo zio, musicista e musicologo, che in passato ha conosciuto Gobetti e Gramsci e ha collaborato alla rivista "L'Ordine Nuovo", sarà un importante punto di riferimento per la formazione del futuro poeta. Trascorre le vacanze estive a Bordighera (Imperia), dove il frequenta il cugino Angelo Cervetto, che gli trasmette la passione per il jazz. Nel 1946 inizia gli studi classico al Liceo D'Azeglio: l'insegnante di italiano è Luigi Vigliani, a cui dedicherà il saggio su Gozzano; sarà il primo a cui farà leggere alcune poesie, in seguito parte di "Laborintus"; quest'ultima è l'opera che inizia a stendere nel 1951.
Incontra Enrico Baj che crea il manifesto della pittura nucleare, che dà vita al Nuclearismo. Nel 1953 muore la madre; nello stesso periodo incontra Luciana, che diverrà sua moglie nel 1954. Nello stesso anno conosce Luciano Anceschi che legge "Laborintus" e decide di pubblicarlo. Nace poi nel 1955 il primogenito Federico. Conseguita la laurea nel 1956, viene pubblicata "Laborintus".
Dopo la nascita di Alessandro (1958) e Michele (1962), nel 1963 nasce a Palermo il "Gruppo 63", movimento critico letterario, risultato dei legami e dei contatti culturali maturati nei precedenti anni. Nel frattempo Sanguineti, che già lavorava come assistente, consegue la libera docenza. Ottiene nel 1965 la cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la facoltà di lettere dell'università di Torino. Sciolto il "Gruppo 63" nel 1968, Sanguineti si candida alle elezioni per la Camera dei deputati nelle liste del Pci. Si trasferisce poi per lavoro a Salerno con la famiglia: qui tiene i corsi di Letteratura italiana generale e Letteratura italiana contemporanea.
Nel 1970 diviene professore straordinario. Passa sei mesi a Berlino con la famiglia; dopo la morte del padre (1972) nasce nasce la figlia Giulia (1973) e diventa professore ordinario, a Salerno. Inizia quindi una collaborazione con "Paese Sera". Ottiene poi una cattedra di Letteratura italiana presso l'Università di Genova dove si sposta con tutta la famiglia; qui inizia a collaborare con "Il Giorno".
Nel 1976 collabora con l'"Unità" e inizia per lui un periodo di grande impegno politico: viene eletto consigliere comunale (1976-1981) a Genova e deputato della Camera (1979-1983) come indipendente nelle liste del Pci. Viaggia molto: Europa, Unione Sovietica, Georgia, Uzbekistan, Tunisia, Cina, Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Argentina, Perù, Giappone, India. Nel 1996 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro lo nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di gran merito della Repubblica Italiana. Nel 2000 lascia l'Università. Nella sua lunga carriera di letterato ha ricevuto numerosi premi tra i quali la Corona d'oro di Struga e il Premio Librex Montale (2006). Membro fondatore della "Accadémie Européenne de poésie" (Lussemburgo) e membro consulente del "Poetry International" (Rotterdam), già Faraone poetico dell'Istituto Patafisico di Milano, dal 2001 è Satrapo Trascendentale, Gran Maestro O.G.G. (Parigi) e presidente dell'Oplepo. Muore a Genova il giorno 18 maggio 2010.
A Edoardo Sanguineti viene riconosciuto il premio Svoboda al talento artistico e creativo per i meriti di un talento artistico naturalmente portato alla sperimentazione, in un atteggiamento culturale d’avanguardia, pronto a sfidare il main frame corrente attraverso procedimenti di rottura e di ricomposizione informati a una visione demistificatoria, comica e grottesca del reale e secondo una posizione intellettuale che coniuga la ricerca estetica con una profonda coscienza politica.