Riflessioni su ambiguità tra contenuto evidente e contenuto privato
corsi di Plastica Ornamentale e Tecniche Plastiche Contemporanee
Gaba.MC Young - Macerata a.a. 2021-2022
Il tema su cui si sono confrontati i nostri studenti, anche quest’anno, è un esercizio sull’identità.
Si parte dalla considerazione che la nostra esperienza, sia essa comune o personale, filtrata ed elaborata nelle forme dell’arte, presenta spesso ambiguità tra evidenza e contenuto privato.
La creazione artistica è un evento della coscienza umana, fatto della materia delle nostre storie personali, ma è anche collegato all’infinito viaggio della storia sociale, della tradizione e della cultura e si manifesta attraverso la straordinarietà dell’invenzione estetica, che modifica, turbandolo, il senso comune, che altera la sostanza delle cose, che crea discrepanza tra parola e oggetto.
E’ l’invenzione che forgia il sigillo dell’unicità delle opere e che determina anche l’ambiguità tra ciò che vediamo e ciò che dall’artista ci viene negato, ma che potremmo - volendo - scoprire.
I ragazzi del biennio specialistico (Scultura, Graphic Design) hanno lavorato sull’ INCROCIO, il luogo fisico della scelta, metaforicamente l’incarnazione del dubbio e della decisione, nel nostro laboratorio è lo spazio che si genera dal contatto e dall’avvolgimento tra loro di due o più elementi filiformi che corrono in direzioni diverse.
Ci siamo confrontati con le operazioni di equilibrio spaziale di Calder, come nell’allestimento del suo piccolo Circo. Abbiamo curiosato tra le ricostruzioni di Pascali, come pure tra le opere di Maria Lai, di Louise Bourgeoise, di Bruno Munari.
Con gli studenti del triennio (Decorazione, Scultura, Fashion Design) abbiamo affrontato il tema della LISTA come elenco, raccolta, inventario, soffermandoci sul bestiario illustrato di Adrienne Barman, La strana enciclopedia, edito in italiano da Rizzoli nel 2014.
Abbiamo sperimentato la capacità emozionale del colore analizzando le tavole di alcuni illustratori, e poi creato con le nostre stesse carte colorate una speciale palette. Con questa abbiamo realizzato un collage, che è diventato un’opera tessile, per sovrapposizioni, minimi volumi, trasparenze, effetti grafici e cromatici.
Ci siamo ispirati a Jean Dubuffet e a tutta una serie di figure più o meno note nell’ambito dell’art brut o arte spontanea, outsider art, arte differente, incolta, primitiva, genuina, irregolare.
La tessitura come gli intrecci, le cuciture, i pattern, le texture, il colore, sono stati i codici da interpretare e reinventare in entrambi i corsi, con materiali assai diversi e tutti declinazione della variegata famiglia dell’arte tessile o fiber art.
Dietro ad ogni lavoro è contenuta una storia personale che emerge attraverso la vivace evidenza del materiale e della costruzione.
In uno specifico caso è stato chiamato in causa il tempo con le sue vecchissime e solide leggi, che attraverso il movimento ne tentano un’ulteriore personale misurazione, ma l’evidenza di queste storie le rappresenta solo in parte.
La memoria che è alla base delle nostre scelte resta sempre un mistero, è segreta.