Alba di perla
a cura di Emanuele Gurini e Giulia Perugini
dal 6 al 16 giugno 2018
L’Accademia di Belle Arti di Macerata, in collaborazione con l’Accademia Pascoliana e con l’Università degli Studi di Bologna è lieta di annunciare Alba di perla, una mostra a cura di Emanuele Gurini e Giulia Perugini che si terrà negli spazi della Gaba.YOUNG dal 6 al 16 giugno 2018.
Dopo una prima tappa negli spazi della Biblioteca Ezio Raimondi di Bologna (29 maggio | 1 luglio 2017) organizzata e curata da Federica Rossi e Maria Gioia Tavoni, all’indomani del Concorso per il libro d’artista Pascoli e il paesaggio, questo nuovo itinerario nel paesaggio pascoliano nasce da un rapporto interistituzionale, e dalla volontà di costruire una mostra disegnata da giovani leve della curatela contemporanea.
L’esposizione presenta diciassette libri d’artista (selezionati come finalisti del concorso) che, pagina dopo pagina, in un alternarsi continuo di parola poetica e segno grafico, accompagnano il lettore in un prezioso viaggio nel locus amoenus pascoliano, declinato in modi originali, inattesi e sempre
differenti. Con un procedimento che traduce lo spazio incorporeo delle idee e il sussulto del cuore in immagine reale, gli artisti elaborano incisioni suggestive, ricucite al testo su carte di raro pregio per concepire manufatti eleganti e raffinati, dove il graffio affilato e tagliente rivela la meraviglia della storia semplice, ma tradisce anche l’incombenza del tempo, l’insistenza del dolore e, in
ultimo, un afflato – tipicamente pascoliano – di morte.
Dopo una prima tappa negli spazi della Biblioteca Ezio Raimondi di Bologna (29 maggio | 1 luglio 2017) organizzata e curata da Federica Rossi e Maria Gioia Tavoni, all’indomani del Concorso per il libro d’artista Pascoli e il paesaggio, questo nuovo itinerario nel paesaggio pascoliano nasce da un rapporto interistituzionale, e dalla volontà di costruire una mostra disegnata da giovani leve della curatela contemporanea.
L’esposizione presenta diciassette libri d’artista (selezionati come finalisti del concorso) che, pagina dopo pagina, in un alternarsi continuo di parola poetica e segno grafico, accompagnano il lettore in un prezioso viaggio nel locus amoenus pascoliano, declinato in modi originali, inattesi e sempre
differenti. Con un procedimento che traduce lo spazio incorporeo delle idee e il sussulto del cuore in immagine reale, gli artisti elaborano incisioni suggestive, ricucite al testo su carte di raro pregio per concepire manufatti eleganti e raffinati, dove il graffio affilato e tagliente rivela la meraviglia della storia semplice, ma tradisce anche l’incombenza del tempo, l’insistenza del dolore e, in
ultimo, un afflato – tipicamente pascoliano – di morte.
Master "Ars in Fabula"
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