La mostra ospitata nei locali della galleria GABA Young chiude due anni di collaborazione in ambito artistico-didattico tra l’Accademia di Macerata (ABAMC) e Facolta di Belle Arti (FLU) di Cetinje così come previsto nel relativo progetto Erasmus International Credits Mobility (ICM). Entrambe le istituzioni sono portatrici di una forte vocazione internazionale. Ne sono testimonianza i molteplici progetti che le vedono attrici di una collaborazione tesa a costruire una piattaforma condivisa di studio e ricerca per la caratterizzazione di un “luogo in comune dell’arte”. L’idea di partenza del progetto è stata la volontà di aprire un “portale artistico” sul mare Adriatico e di costruire un ponte di collegamento tra la Facolta di Belle Arti di Cetinje e la nostra Accademia di Belle Arti attraverso due mostre di fine progetto, la prima da allestire a Macerata la seconda a Cetinje. Lo scopo, il rafforzamento delle relazioni culturali e didattiche tra due istituzioni posizionate sulle sponde opposte di un mare comune partendo dalla condivisione di percorsi di ricerca artistico-visiva. La mobilità Erasmus si è dimostrata un’eccellente opportunità di scambio rispetto alle conoscenze e alle metodologie didattiche declinate presso le due scuole e le mobilità Staff che sono state proposte hanno spinto ad un incremento motivazionale per il trasferimento di know-how tecnici nelle aree delle arti visive. Tutto ciò non soltanto ha soddisfatto i criteri di una strategia di internazionalizzazione propria di tutte e due le istituzioni, ma ha posto le basi per una migliore relazione sinergica tra le expertise e le esigenze di saperi e conoscenze sia di ABAMC che di UoM. Sono state individuate alcune aree di intervento e di opportunità: l’interscambio di studenti e docenti per promuovere la collaborazione accademica e lo sviluppo di progetti comuni (piattaforma “Adriatic Sea”), lo scambio di materiali curriculari, la ricerca in campi di reciproco interesse, il dialogo artistico-critico unito alla partecipazione operosa dei chiamati al progetto. L’esposizione racconta attraverso i lavori degli studenti le tappe di un’esperienza condivisa di segno e figurazione, sensibile alle suggestioni delle culture delle due coste dirimpettaie. Esse hanno rappresentato i presupposti “poetici” di questo percorso, “nascosti” nelle pieghe del tentativo di valorizzare il legame esistente e resistente tra memoria collettiva delle popolazioni che le abitano e il “genius loci” che ne caratterizza l’identità e i saperi. La condivisione della “peculiarità del fare”, del “processo creativo” e delle metodologie specifiche che ha caratterizzato il lavoro di comunità degli studenti mostra alcune possibili vie di accesso alla diversità di conoscenze,specialmente laddove esse si riverberano in una pratica artistica che elegge a valore l’innovazione di segno e forma e in un processo di creazione che ne assume la originalità (appartenenza alle origini). Sono giunti al primo porto. Navigheranno ancora verso Cetjnie con sguardo lungo e mente di principiante sulla visione di un bacino adriatico come flusso di collegamento di culture, di circolazione e transito di idee, di forme, di pensiero, di colore per nuovi e contemporanei linguaggi espressivi. TERESA MARASCA