Comprendere il discorso sistematico, ovvero a "logos", cioè di variabilità storica, di rapida cangiabilità, attraverso l'attenzione ad un previo riconoscimento di fenomenicità, supportato da un'attività che si situa in un campo disciplinare di confine fra la storia dell'arte, la teoria degli stili e la linguistica dell'arte. Affinare per mezzo degli strumenti ermeneutici la comprensione delle forme artistiche e al contempo attraverso una teoria empatica la conoscenza del macro continente della cultura, i rapporti tra lo strato alto o simbolico in cui le opere d'arte e le tendenze artistiche hanno avuto origine.
Il corso intende approfondire il macro-continente della cultura, il luogo tipico in cui l'uomo afferma le sue istituzioni, creandone sempre di nuove. Si può dire che l'intero esercizio degli stili si pone all'interno della cultura, che funge nei suoi confronti da contenitore ultimo, inevitabile. È interamente nelle mani degli operatori visivi di una determinata epoca storico-culturale trovare le forme visive, plastiche, spaziali atte a estrinsecare, a rendere appunto tangibile e visibile il compito di tecnomorfismo: dare forma (plastico-spaziale) ai procedimenti tecnologici di quel medesimo periodo storico. Panofsky, mettendo in campo la simbolicità, sottolinea che lo spazio rinascimentale è una costruzione culturale, frutto congiunto di interventi di matematica, astronomia, filosofia, arte e che non è l'immagine in senso rappresentativo, ma il simbolo, cioè in sostanza un'invenzione, una proposta autonoma, una estrinsecazione sensibile. Una volta nata la grande istituzione della prospettiva rinascimentale, con tutte le omologie, sia a livello di cultura materiale che di forme simboliche del sapere, si spiegherà sulla scorta dell'estetica tecnologica di McLuhan, la straordinaria continuità e permanenza dello spazio moderno: nell'arco temporale che inizia con la prospettiva rinascimentale e che si chiude con l'Impressionismo, ovvero con la conquista dei procedimenti ottici e fotochimici da cui scaturisce la fotografia, fino all'introduzione di una nuova tecnologia e la sua assimilazione profonda a livello di abitudini psicologiche e sensoriali.
Barilli Renato, Scienza della cultura e fenomenologia degli stili, Bologna, Bonomia University Press, 2007
Schapiro Meyer, Lo stile, Tr. it. Roma, Donzelli editore, 1995 (ed. or.1953)
E due ulteriori testi a scelta:
Barilli Renato, Tra presenza e assenza, Milano, Bompiani, 1975
Wolfflin Heinrich, Concetti fondamentali della storia dell'arte, Milano, Abscondita, 2016
Focillon Henri, Vita delle forme, seguito da Elogio della mano, Torino, Einaudi, 2002
Calabrese Omar, L’età neobarocca, Bari, Editori Laterza, 1989
-, Il linguaggio dell’arte, Bergamo, strumenti Bompiani, 1998
McLuahan Marshall, Gli strumenti del comunicare, Milano, Garzanti Editori, 1986
Senaldi Marco, Enjoy! Il godimento estetico, Roma, Meltemi 2003
Eco Umberto, Opera aperta, Milano, Bompiani, 1962
-, La definizione dell’arte, Milano, Mursia, 1968
Dorfles Gillo, Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto, Milano, Mazzotta, 1990
-, Nuovi riti, nuovi miti, Torino, Einaudi, 1977
Berger John, Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra storia dell'arte e quotidianità, Milano, Il Saggiatore, 2009
Velotti Stefano, Quand’è arte?, Roma-Bari, Laterza, 2004
-,
La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare, Roma-Bari, Laterza, 2012
La verifica consiste nella presentazione di un elaborato scritto sulla traccia di una scheda di lavoro. I candidati potranno avvalersi di apparati grafici e fotografici, anche su supporto informatico, che riassumano uno tra gli argomenti trattati o più argomenti tra loro complementari, nel rispetto delle inclinazioni creative individuali.